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Che cos’è l’interior design? Parola all’esperto

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Siamo alla fine degli anni Ottanta e Dieter Rams è già uno dei designer più influenti della scena mondiale. Sta per ricevere una laurea honoris causa dal Royal Society of Arts di Londra ma ancora non lo sa. Dieter è un tedesco che indossa sempre una camicia bianca, cravatta nera e occhiali neri e tondi. è seduto alla sua scrivania con un foglio bianco e una matita in mano. Guarda il foglio bianco, poi sfoglia qualche disegno. Torna al foglio bianco.

 

Che cosa significa fare buon design? Si chiede. Il design è una materia arcinota. Negli anni Sessanta è esplosa grazie ai nuovi materiali, alle industrie e alla produzione in serie. Ma non è ancora stata definito il good design. Che cosa significa fare buon design? Si chiede ancora Dieter.

 

“Design” è una parola che deriva dall’italiano “disegno”. Oggi utilizziamo molto più spesso la sua traduzione inglese per significare “la produzione che mira a conciliare i requisiti tecnici, funzionali ed economici degli oggetti prodotti in serie, così che la forma che ne risulta è la sintesi di tale attività progettuale”. La definizione dell’enciclopedia Treccani ci aiuta ad individuare alcuni aspetti cruciali della parola: la funzionalità e l’economicità. Spesso si dimentica infatti che “design” significa progettare un oggetto perché sia funzionale ed economico e quindi producibile in serie.

 

Per quanto riguarda l’interior design non ci sono differenze. La definizione cambia, o meglio, si declina nella strutturazione e disegno degli interni di uno spazio. Ma i concetti base rimangono inalterati: funzionalità ed economicità. L’interior designer è un esperto che sa sfruttare al meglio gli spazi, la luce, gli angoli, le altezze. L’obiettivo è quello di creare interni belli ma sempre anche funzionali. Per farlo a volte stravolge l’aspetto di uno spazio, che a volte diventa irriconoscibile proprio grazie ad una nuova visione di estetica e funzionalità.

 

Interior design significa progetto d’interni. La parola sta a delimitare dei confini molto ampi perché non è possibile pensare ad un progetto di interni senza tutte le sue componenti strutturali, ergonomiche, antropometriche, ambientali e storiche. Ma anche i limiti normativi e socioeconomici giocano un ruolo importante. Dentro questo perimetro poi agisce la creatività, a volte silenziosa e a volte dirompente.

 

Dieter Rams è ancora di fronte al suo foglio e comincia a scrivere.

 

  1. Un buon design è innovativo
    Non copia le forme di prodotti esistenti, non produce novità per il solo scopo di farlo.
  2. Un buon design rende utile il prodotto
    Un prodotto viene acquistato per essere utilizzato. Deve servire per un determinato proposito. Il principale obiettivo del design è di ottimizzare l’utilità di un prodotto.
  3. Un buon design è esteticamente attraente
    La qualità estetica di un prodotto è parte integrante della sua utilità. Non si può però negare quanto sia complesso lavorare sulla qualità estetica degli oggetti, per due ragioni: primo, è difficile parlare di aspetti visivi quando le parole hanno significati diversi per le persone; secondo, l’estetica è la somma dei dettagli, dell’armonia delle parti, del ritmo degli elementi che compongono l’oggetto. Per questo motivo un buon designer dovrebbe avere una buona base di teoria delle forme.
  4. Un buon design aiuta la comprensibilità di un prodotto
    Chiarifica la struttura dell’oggetto. Ancora meglio, può “far parlare” il prodotto.
  5. Un buon design non è intrusivo
    I prodotti che soddisfano questo criterio vengono comunemente definiti “strumenti”. Non sono né oggetti decorativi né pezzi d’arte. Il loro design deve perciò essere neutrale e lasciar spazio all’utilizzatore di esprimere se stesso.
  6. Un buon design è onesto
    Un oggetto progettato onestamente non deve influenzare o manipolare gli acquirenti e gli utilizzatori.
  7. Un buon design dura nel tempo
    Non c’è niente di tendenza oggi che non possa diventare fuori moda domani. Lo spreco non è tollerabile.
  8. Un buon design si riconosce anche nei piccoli dettagli
    Minuziosità ed accuratezza nel design sono sinonimi del prodotto e delle sue funzioni.
  9. Un buon design si preoccupa dell’ambiente
    Il design deve contribuire al benessere dell’ambiente e delle sue materie prime.
  10. Un buon design è invisibile
    Ritorniamo alla purezza, ritorniamo alla semplicità.

 

Dieci consigli per una definizione. Noi la teniamo sempre in mente quando affrontiamo qualsiasi progetto. Come in questo viaggio, appena iniziato, sull’interior design. Seguici, partiamo.

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Autore - Luca Rando

E' un architetto specializzato in sostenibilità, che attualmente si occupa delle attività di progettazione e design all'interno dello Studio Ennedue. Il suo interesse per la progettazione di interni in ambienti residenziali e commerciali si esprime con l'attenta conoscenza dei materiali, dei colori e l'uso della luce; la cura del dettaglio si concretizza con l'abilità degli artigiani locali, in un continuo dialogo, mirato ad ottenere i migliori risultati di sintesi tra funzionalità ed estetica, in una ricerca continua verso la sostenibilità ed il benessere.

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