Il Genius Loci in un albero di ulivo
Da pochi mesi Manuel e Chiara vivono nella loro nuova casa, costruita secondo i principi della Bioarchitettura. Qui riscoprono il calore, la luce, gli spazi e allo stesso tempo ridefiniscono le loro radici.
Manuel, Chiara, dove vivevate prima?
Vivevamo in un bilocale posto all’interno di un condominio. Eravamo consapevoli si trattasse di una situazione transitoria infatti in quel caso l’appartamento in affitto non è stato particolarmente ricercato ma era semplicemente un luogo a metà strada tra i due posti di lavoro.
Come è maturata la scelta di costruire qualcosa di vostro?
Era un sogno di Manuel già da tempo, il progetto di una casa infatti esisteva già da 8 anni. Manuel è cresciuto in una tipica famiglia veneta in cui il costruire la casa in cui andare a vivere, rappresenta una tappa molto importante. Benché le mie origini non siano venete bensì laziali, posso comunque affermare che costruirsi una casa fu anche l’obiettivo dei miei genitori in passato e lo comprendo.
E’ ovvio che incontrandoci già grandi, con obiettivi già precisi, la decisione è arrivata piuttosto spontaneamente. Siamo concordi nell’affermare che avere una casa secondo i propri gusti, le proprie esigenze, ancor più se, come nel nostro caso, l’abitazione si lega ad affetti famigliari e a ricordi d’infanzia, sia un progetto importante; impegnativo ma che vale la pena portarlo a termine.
Chiara, hai trovato qualcosa qui che in appartamento ti mancava?
Sono certa che in appartamento non sarei mai vissuta. Abituata fin da piccola ad un’abitazione indipendente con relativo giardino, ho sempre pensato che la casa non finisse con le mura. Dove viviamo ora c’è un intorno in un contesto di campagna che comincio ad apprezzare tantissimo e che non vedo l’ora di utilizzare con la bella stagione. Inoltre la privacy della casa indipendente è qualcosa di impagabile rispetto alle tante limitazioni di un condominio.
Pregi e difetti del vostro habitat?
Il primo pregio è che questa casa ha una capacità termica che nessun’altra casa in cui abbiamo vissuto possedeva. La temperatura che viene mantenuta in casa, è a tal punto costante e gradevole che il riscaldamento a pavimento si aziona veramente poco. Ci sono punti della casa in cui non è nemmeno necessario accendere il riscaldamento, proprio perché la casa è stata costruita ponendo grande attenzione all’isolamento termico. Ci siamo resi conto che la sensazione di calore che troviamo qui, non è così scontata nelle abitazioni di nuova costruzione. Del resto ci siamo affidati allo Studio Enne2 di Simone Gastaldello, proprio per la capacità di garantire innovazione e tecnologia nella tipologia costruttiva e il risultato è costantemente visibile e percepibile sotto i nostri occhi.
Un altro pregio consiste nel fatto che la casa è stata studiata perfettamente in tutti i suoi aspetti (luminosità, ventilazione, calore, comfort) e, nonostante abbia una superficie di soli 100 mq, gli spazi sono incredibilmente ben organizzati e fruibili. L’unico difetto, anche se è stata una scelta consapevole, è lo stile architettonico molto lineare; probabilmente ora mi dirigerei verso qualcosa di diverso. La nostra casa, vista da fuori, sembra infatti molto più piccola e non le si riconosce il valore che effettivamente ha: è efficiente, spaziosa, comoda e bellissima.
Da quanto siete li avete avuto modo di percepire un cambiamento nel vostro stile di vita?
Il grande cambiamento che abbiamo avuto in questa casa è stato l’apporto della luce. Non ne avevamo mai considerato l’importanza, invece la quantità di luce che entra dalle finestre ha cambiato enormemente il rapporto che si ha anche con l’esterno. La scelta nostra e dell’architetto è stata quella di evitare gli scuri nel pianterreno, ciò ti permette di avere una sensazione diversa, non sei tu che controlli l’ingresso della luce ma è la luce che entra dentro casa. In questo modo la casa appare molto più vivace e le nostre piante godono sempre di un bel verde rigoglioso.
E il Genius Loci?
Manuel: “Io qui sono cresciuto e qui attorno vive la mia famiglia; qui ci sono le mie radici e ciò che mi lega profondamente ai miei ricordi. E’ un luogo di campagna, piuttosto isolato ma offre la possibilità di guardare e vivere la natura nel suo evolversi durante le stagioni.”
Chiara: “Contrariamente a Manuel le mie origini sono lontane da qui però per questo luogo ho un’immagine di Genius Loci legata alla mia terra, soprattutto a quella di mio padre che è umbro. Immagino un ulivo. Vorrei piantare un ulivo perché è una pianta che invecchia, dal tronco contorto e nodoso ma di una bellezza importante. Quasi un simbolo della grande complessità, soprattutto dal punto di vista economico, legato a questo progetto di vita ma è anche simbolo del gran valore per un progetto di responsabilità verso l’ambiente. Anch’io ho scelto di mettere qui le mie radici quindi il Genius Loci, per questa casa, per me è un albero di ulivo.”
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